Il gender gap, o divario di genere, è una problematica complessa che va ben oltre la mera differenza salariale tra uomini e donne. Si manifesta, in maniera ancora troppo spesso sottovalutata, anche in una diversa attenzione alla salute e nei costi sanitari sostenuti dalle donne. Questo aspetto cruciale dovrebbe essere preso seriamente in considerazione dalle aziende sensibili al benessere del proprio personale.
Gender gap e welfare: la situazione nella sanità
Secondo i dati del World Economic Forum 2024, il divario di genere nella salute comporta un costo potenziale per l’economia globale di 1 trilione di dollari entro il 2040. Nonostante ciò, solo una minima parte degli investimenti in sanità, l’1%, è destinato a soluzioni specifiche per la salute femminile. Questa disparità solleva interrogativi significativi sulla considerazione della salute delle donne. Un’indagine The Lancet del 2023 rivela che le donne trascorrono in media il 25% della loro vita in condizioni di salute debilitanti, ricevendo però meno trattamenti rispetto agli uomini.
A ciò si aggiunge il fenomeno del medical gaslighting, la sminuizione e l’invalidazione dei sintomi femminili che conduce a ritardi diagnostici inaccettabili e a traumi psicologici, favorendo l’insorgenza di ansia e depressione e l’allontanamento dalle cure. I dati di una ricerca Deloitte del 2024 evidenziano che il 50% degli oneri sanitari globali ricade sulle donne in età lavorativa (20-64 anni), con enormi impatti sulla produttività.
Solo il 6% delle donne lavora in aziende considerate “Gender Equality Leaders” che offrono supporto e sicurezza psicologica. Circa una donna su due lamenta un aumento dello stress legato al lavoro e difficoltà nel condividere il proprio stato di salute per timore di ripercussioni sulla carriera.
Ciò che dovrebbero fare le aziende
Le aziende dovrebbero occuparsi attivamente di maternità e menopausa attraverso politiche di welfare aziendale all’avanguardia che vadano oltre i benefici tradizionali. Investire nella salute femminile si traduce in vantaggi concreti sia per le dipendenti che per l’azienda nel suo complesso. Secondo Deloitte, per ogni dollaro investito in politiche inclusive per la salute femminile, il ritorno è di 3,5 dollari, grazie alla riduzione dell’assenteismo e all’aumento della produttività
